A Roma, per gli Internazionali di Tennis d’Italia, ha vinto Nadal, alla fine ha vinto Nadal! Non è una novità ma è la regola! Quando si gioca con Nadal non si chiede il risultato perché il risultato è periodico e da tutti conosciuto. Questa volta però ha vinto in quattro puntate o in quattro tempi: è stata una serie tv a quattro puntate.
La vittima era un giovane russo, ma anche tedesco, insomma un russo-tedesco, giovane, alto e di bell’aspetto ma dallo sguardo fiero e di atteggiamento arcigno. Alexander (Zverev) si chiama, un nome che evoca il grande condottiero dell’antichità, gioca un tennis molto spinto, muscolare direi ma non è esatto: ha un tennis di classe perché fa sembrare facili giocate che impossibili sono.
Inaugura il suo tennis con un servizio che marcia angolato sulla T del rettangolo o ad uscire sempre nell’ordine di velocità di 220/218 km orari. Diritto potente e rovescio bimane terribile sia in cross che lungo linea. Le aperture sono molto ampie e sta troppo lontano dalla riga di fondo ma nell’ultimo anno si è ulteriormente rafforzato, soprattutto nelle gambe e nelle braccia. Erano sottili ora sono nerborute, le gambe sono potenti e intorno alla rotula del ginocchio una ciambella di nuovi muscoli la adornano. Oggi aveva Nadal, l’icona mondiale del tennis davanti a sé e ha giocato consapevole di poter vincere. Il giovane ha già vinto tre ATP Masters 1000 e ha creduto di poter vincere.
La partita contiene quattro tempi: primo tempo Nadal vince come sa, impone il suo tennis, con il suo top lungo e alto, scompaginando Alexander che sembrava un naufrago sbattuto dalle onde e spiaggiato. Nadal lo irrideva, addirittura sfrontato si faceva e andava in bella vista a rete a ‘voleare’, a concludere con lo smash. Vince facile e la sua era la faccia del romano conquistatore;
Camminava? No Sembrava marcare il campo con i suoi passi, quello era territorio conquistato. Quel campo da tennis era diventato come il ‘castra’ dei romani, un fortino attrezzato al dominio. Il primo set finisce per Nadal.
Poi inizia il secondo tempo e il teutone si fa il barbaro che attenta al fortino presidiato. Questo momento è davvero interessante perché sembra un altro film, eppure i protagonisti sono gli stessi. Non è straordinario tutto ciò? Neanche un’ora dopo la situazione si inverte, tanto sbilanciata sembrava la partita in favore di Nadal parimenti ora nel secondo set Zverev sembra spadroneggiare! Come si è arrivati ad una situazione di questo tipo? Zverev cambia tattica, usa il drop spot con cui porta Nadal fuori dal fortino (intendi rete) e lo costringe ad esporsi al suo passante. Se poi a ciò aggiungiamo che Nadal ha un calo fisico, i suoi colpi sono più corti e meno incisivi lui così perde campo e Zverev gioca invece più avanzato. Risultato set vinto nettamente dal teutone.
Inizia il terzo tempo e l’inerzia della partita sembra positiva per il tedesco che va in vantaggio per 3-1 ma la pioggia opera l’interruzione per ben due volte. La pioggia lava, pulisce ma può anche appesantire. È pioggia da Spa per Nadal che si ritrova in campo lavato, stirato e agitato pronto all’uso. La sua maglia è più gialla che mai ma la pioggia appesantisce Zverev che si trova a giocare ‘impicciato come pulcino nella stoppia’ e perde il set.
Si, perde il tedesco ma anche russo perché Nadal riprende vigore, torna a giocare violento e addirittura fa il maramaldo a rete, come un pirata che assalta il vascello nemico. E questo è stato il quarto tempo che ci ha dato il solito vincitore: Nadal, il vincitore periodico fisso! Sugli spalti c’erano in esposizione la mamma con la splendida figlia, la fidanzata di Rafa e il padre con una testa piena di neve ricoperta.
Una scena già vista, Nadal che addenta la coppa e la storia continua!
Lunga vita , guerriero !
Il prof. Giovanni Carnaroli