Dopo Una Sconfitta
Raccolgo a fatica tutto me stesso, madido di sudore e dolorante di fatica! A qualche passo da me il vincitore euforico, elettrico viene da me e mi dice – Bravo – e io annuisco, anche se so che è una ipocrisia perchè bravo è chi vince! Poi c’è il calvario rappresentato dal tragitto che ti porta allo spogliatoio, pieno di facce di persone che sanno che hai perso ma che ti fanno quelle facce di circostanza! Poi entri nello spogliatoio e li ti domandano il risultato, tu devi confermare che hai perso! Si, ho perso e mi tocca dire che l’altro ha giocato meglio ma che pero’ è stata mia la colpa! Vado in doccia e tutto insaponato ripenso alla sconfitta ma la doccia non lava la rabbia e la delusione. Ripenso alla frase – L’importante è partecipare non vincere – e mi infurio ancor di più. Alla fine, lavato ma sempre sconfitto, vado alla macchina che ha compassione di me, al mio sguardo si apre la portiera e al mio desiderio si mette in moto e mi porta casa! Entro a casa, la mia faccia già parla da sola, nessuno mi domanda niente, nessuna frase scontata, nessuna faccia di circostanza, il piatto piange e continuerà a piangere. Vado nel divano, lontano da Supertennis anni luce, consolato dal mio adorabile gattino! E domani sarà un altro giorno e sarà un’altra partita!
Ho perso!
Accasciato su una panca, svuotato di ogni energia ha perso, nulla ha potuto, la racchetta non gli è bastata, le ha “prese” e si vede!
La bottiglietta d’acqua semipiena è li e non serve più, il borsone ha una zip e non si apre, le racchette sono tre e tutte sparse, oggetti del dolore e della sconfitta. E’ l’ora di andare, ma dove?
La sconfitta è come una malattia non guarisce subito. E se per la malattia c’è il medico per la sconfitta c’è solo il tempo!
Ha vinto lui!
C’era il sole,
C’era il vento,
Il campo era troppo veloce,
Le palle erano sgonfie,l’avversario era antisportivo, non era la mia giornata?
No, hai perso e non sarà l’ultima volta!