Con Chi, Quanto e Come Allenarsi

Pubblicato da Franco De Ambrogio


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Tutti i tennisti, dal giocatore di club al professionista, hanno delle preferenze quando si tratta di fare, non la solita partitella, ma un’ora di palleggio serio. Di certo il miglior sparring partner è un “incontrista” cioè uno che ti rimanda la palla alla stessa velocità con cui ti arriva. Uno che tiene il ritmo e che ti metta in condizione di giocare come un pianista che accende il metronomo sopra il proprio pianoforte. Questo sparring ti permette di perfezionare il timing sulla palla e di affinare la precisione se si gioca per mettere la palla in una parte di campo predefinita (ad esempio con un bersaglio).

Un altro pregio del nostro compagno di allenamenti è la mobilità. Non basta che si muova bene, dobbiamo avere proprio la sensazione che gli faccia piacere muoversi da una parte all’altra del campo. Questo feeling senza dubbio deve essere reciproco perché abbia un ottimo risultato.

L’allenamento per taluni (parlando di professionisti) è una mera questione di giocare tante ore. Di uscire dal campo sfiniti. Solo così si sentono realizzati e fieri della loro seduta di “practice”. Alcuni esempi del passato: Bjiorn Borg, Ivan Lendl, l’austriaco Thomas Muster, il nostro Cristiano Caratti. Quasi tutti gli spagnoli ed i sudamericani adottano questo sistema.

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Per esperienza personale ricordo, giocando i primi tornei internazionali “satellite” che vedevamo giocatori veramente scarsi che perdevano regolarmente al primo turno. Non si perdevano d’animo e continuavano ad allenarsi fino al torneo successivo. Erano sempre in campo, anche con dei calori disumani. L’anno successivo erano degli altri players. Cominciavano a vincere qualche turno.

Altri basano il proprio allenamento in una seduta breve ma ad alto contenuto fisico dedicando particolare cura alla concentrazione. Agassi, Mac Enroe, Sampras, Adriano Panatta adottavano questo stile di pensiero. Mac, per esempio, spesso faceva pochi scambi di riscaldamento quindi giocava un set.

Difficile dire quale sia il sistema migliore. Dovete sentirlo voi. Probabilmente è scritto da qualche parte nel vostro DNA.

Quando andate a giocare, voi tennisti che amate anche fare competizioni, specialmente nel periodo di pausa invernale, cercate di dedicare almeno il 50% dell’ora di gioco ad un palleggio prima blando e regolare per poi intensificarlo e non trascurando nessuna parte del campo. Date sempre come priorità il fatto di tenere la palla in campo. Ad ogni seduta dedicate un buon spazio a battuta e risposta.

Risultato garantito.
Buon gioco!

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