Nadal: il Guerriero dal Cuore di Mamma!

Pubblicato da Giovanni Carnaroli


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rafa roger

In quest’orgia mediatica di Rogermania voglio spendere qualche riga per Rafael Nadal, un giocatore leggendario e mitico, un campione sempre anche nella sconfitta! Lui, subito dopo la partita (la finale degli Australian Open 2017), ha detto che forse Roger ha meritato di più. E che è giusto così! Roger di lui ha detto che sarebbe stato meglio un pareggio, e lo voleva consolare! Ha anche detto che, se un giorno i suoi figli volessero giocare a tennis, li manderebbe nella sua accademia di Maiorca!!
È stato bello tutto questo come straordinaria è stata la finale!

Andrebbe mostrata ai ragazzi della SAT la rappresentazione delle dichiarazioni dei due campioni a fine gara, capirebbero il senso del valore della sportività e dell’onore delle armi riservato allo sconfitto! Imparerebbero il valore del principio del rispetto e della stima per l’altro! Sono campioni anche come rappresentanti del genere umano, oltre che campioni di sport e di umanità! Certo, faremo vedere ai ragazzi anche i punti salienti dell’incontro ma, ripeto, anche ascoltare le loro dichiarazioni è una lezione di educazione civica e di civiltà!

Rafa non è uno che gioca per partecipare ma gioca solo per vincere: la sua faccia, quando perde, diventa ancora più asimmetrica, le smorfie sono asimmetriche, inarca solo un sopracciglio e l’altro sciopera, gli occhi si fanno specchi di delusione! Quando ti parla dopo la sconfitta, Nadal, e lo guardi negli occhi, vedi che lui non vede te ma rivede il film della partita! Quegli occhi umidi, mai piagnucolosi, si fanno pellicola cinematografica! Poi è straordinario quando deve abbozzare un sorriso di circostanza all’atto della premiazione, la faccia fa fatica a inscenare una circostanza abituata com’è ad inscenare una sostanza di gioco! Allora prova a sorridere ma non è padrone della sua faccia, succede che la faccia ride a metà, è il trionfo della sua asimmetricitá, gli ride solo una parte del viso! Ha una carnagione scura, da mediterraneo, quando è in tensione agonistica tutto il suo viso è teso: occhi che centrano l’obiettivo, fascia che manda in periferia i capelli, una volta fluenti, bocca cucita o lucchettata, le pareti facciali lisce e tese mettono in evidenza quegli zigomi un po’ larghi come da noi si vedono in Europa dell’est (vedi Berdich) anche se quelli hanno una carnagione rosa pallido! Ma è sincero, infatti è un grande sportivo ed è anche molto amato!

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premiazione roger rafa

Quello che colpisce molto a vedere giocare Nadal con Federer è il suo tennis così diverso ma così efficace. Quando va in scena il loro duello, quell’incontro è il tennis di oggi rappresentato nella sua interezza e varietà! Quando vedi il diritto di Federer, eseguito così bene, direi che esso si fa didattico alla visione stessa, poi vedi il diritto di Nadal, “stropicci gli occhi”, non credi che sia lo stesso sport! Invece sempre tennis è, efficace parimenti! Eppure, quando Nadal esegue il diritto (guardatelo in slow motion) provate a cambiare lo scenario: di là al posto di Federer ci mettiamo un cavallo imbizzarrito, al posto del campo mettiamoci lo scenario del mitico West, Nadal con il cappello da sceriffo che accalappia un cavallo imbizzarrito con un lancio di un laccio! Se io ai miei tempi alla scuola tennis avessi abbozzato un diritto così sarei stato punito come faceva la mia maestra a scuola in ginocchio sui ceci!

E il rovescio dei due? Quello di Federer, vedetevelo al rallentatore, vedrete che è un tripudio di equilibrio e di misura che partorisce il concetto di bellezza intesa nel senso classico, come la intendevano gli antichi greci! A me il suo rovescio fa venire in mente il tempio greco della classicità! Poi provate a vedere il rovescio bimane di Nadal, sembra uno “scapaccione”, un malrovescio dato ad un mascalzone, invece è dato alla pallina che, come una donna offesa, se ne va stizzita e incattivita in cross stretto, maledetta piu’ che mai dagli avversari! Invece lui con quel suo tennis da’ un tale effetto alla palla che quella quando rimbalza in realtà esplode, inerpicandosi in sommità innevate off limits!

È preciso ed abitudinario, con le donne è fedele, non le cambia come le magliette, quei tic con cui si scava la faccia, quella storia delle due bottigliette messe in fila, chissà perché! Forse per una questione di mettere ordine dentro di sè, di far luce sulla miglior tattica? Forse il bisogno di mettersi le idee in ordine lo raffigura con le bottigliette allineate? Poi è unico con la storia degli asciugamani, sempre due, come se avesse due corpi! Ancora, il suo modo di iniziare il riscaldamento alla partita: va sul campo in corsa, facendo finta di fare lo slalom con gli sci! E quando vince, si scuote i capelli bagnati come fa il cane o il gatto quando si sentono bagnati; poi, quando vince, salta con una gamba più alta, un salto asimmetrico con il pugno volitivo del boxeur! Lo imitava la bella Ana Ivanovic, ma la mossa era revisionata al femminile, lei ci aggiungeva un tocco di femminilità mentre Rafa ci metteva in quel gesto la ferocia della belva, del leone che ruggisce! Ma vogliamo poi parlare della camminata? Cammina, quando scende in campo, come se avesse su di sè il peso di un profugo appena salvato! Non stende appieno le gambe, le articola a metà, come se sentisse il peso dell’incontro, sempre da lui vissuto come un obbligo di vittoria; infatti è un agonista, un incontrista nato! Molti però confondono questo suo agonismo come sfrontatezza o spacconeria, invece no, lui è un timido, un grande timido! Quando è premiato il viso tradisce imbarazzo, la faccia fa quasi una smorfia di sorpresa, la parte alta degli zigomi si presenta in tante pieghe di riconoscenza, asimmetriche, cioè solo da una parte! Lui è preciso anche lì! Infine quando è sul pezzo, intendo dire in partita, sta con i suoi occhi sul campo come se fossero fari di fuoco, mai abbozza sguardi al cielo! Il cielo gli sta sopra come una cappa, un peso. Solo quando vince alza lo sguardo al cielo, come dire – Dio, apri il coperchio, chè voglio uscire! -.

Lui è un guerriero che in realtà è un “cuore di mamma“. Se non avesse fatto il tennista ce lo vedrei come medico senza frontiere che opera in Africa su tavolacci di legno pieno di formiche, ma che strappa vite! Ce lo vedrei come soccorritore o volontario, si perché lui ha un cuore grande! Lui è un ragazzo d’oro, è impossibile non volergli bene, anche se tifi per Roger non puoi non amare anche Rafa! In realtà Roger l’ha detto: se sono migliorato lo devo a lui, lui è stato il mio stimolo! Dopo la sconfitta, lui si è tolto la maglietta e si è cambiato subito, non sta bene farsi premiare sudato! Poi è andato dove doveva andare: sul palchetto con il piatto del secondo, vicino a Roger che, insediato, stava sullo scranno in alto a baciare la sua coppa!

australian open 2009

Ma qualche anno fa (8 anni fa) è stato il contrario: al secondo posto c’era Roger e sul palco in alto alzava la coppa Rafa e Roger piangeva e guardava quella coppa che avrebbe voluto sua! Nadal lo guardava e lo consolava con lo sguardo, quasi a chiedergli scusa! Osservate bene quelle scene e vedrete che mi darete ragione! Lui quasi si sentiva in colpa, Rafa sei un campione, una leggenda e una gran bella persona, ho tifato Roger ma ti voglio bene tantissimo e guardarti è bello e salutare! Tu fortifichi gli animi delle persone con il tuo coraggio e il tuo temperamento! Hai subito tanti gravi infortuni ma sei stato come Lazzaro: sempre ti sei rialzato! Il tennis ha ancora bisogno di te, guerriero di nuovo in trincea! Io non dimentico!

Con vera commozione

Il prof. Giovanni Carnaroli

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