Stefano Travaglia: Tennista Marchigiano-Argentino, Talentuoso e Sfortunato, che è Ritornato!

Pubblicato da Giovanni Carnaroli


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Stefano Travaglia è un tennista di Ascoli Piceno, è nato il 22 dicembre 1991! Aveva 18 anni quando ha vinto il primo torneo ITF in Cile e nel 2017 ha vinto il Challenger di Ostrava in Repubblica Ceca! Durante la sua carriera ha subito diversi e gravi infortuni dai quali si è sempre risollevato con dignità! Nel 2011 conosce un grave infortunio che rischia di mettere fine alla sua carriera, scivolando dalle scale frantuma un vetro e si rompe i legamenti della mano destra!

Era 300 nel ranking ATP, la convalescenza dura circa un anno e perde tutti i punti accumulati! Nel 2015 durante un allenamento si frattura lo scafoide della mano sinistra e deve fermarsi! Nel 2016 si infortuna alla schiena e deve fermarsi per diversi mesi e quando torna si ritrova 562 del ranking ATP. Nel 2017 finalmente gioca e raggiunge importanti risultati culminati con il best ranking 155!
Ma ci rendiamo conto che via crucis che è stata la sua carriera? A maggior ragione gli dedico un saggio, un pensiero affettuoso per questo giovane marchigiano tanto sfortunato ma anche tanto determinato!

È tornato Stefano, il tennista marchigiano, nel best ranking è 155, ieri ha conquistato l’accesso al tabellone del più importante torneo al mondo, unico perché si gioca sull’erba: trattasi del torneo dei tornei, Wimbledon! Sono troppo contento del suo ritorno! È stato un ragazzo sfortunato, ha avuto tanti infortuni anche gravi che lo hanno tenuto fuori tanto tempo. Ora ha 25 anni, tanta voglia e sopratutto tanto talento! Quello non te lo insegna nessuno, il talento ce l’hai o non ce l’hai! E lui ce l’ha, e se ce l’ha! Stefano ha un fisico adatto anche a fare il modello, ha un’altezza di 1.85m, un’altezza ragguardevole con un peso del corpo ben distribuito. È atletico ma non sembra palestrato, ma è reattivo e veloce! Appare leggero nonostante l’altezza, mai diresti di lui che è un graffiacielo come Karlovic o Raonic!

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Lui è Stefano, il tennista marchigiano dallo sguardo fulminante: quando gira gli occhi ti senti in un set di un film, al centro dell’attenzione! Ha un viso per niente banale, non sferico, leggermente allungato molto ben creato! I capelli sono neri che più neri non si può, almeno così me li ricordo quando venne a giocare a Fano un Futures! Sono capelli lisci e sottili, in linea con la tipologia del corpo che è performato ed allungato ma leggero! Una fronte normale per ampiezza e per lo più occupata da una bandana, poi sotto ci sono due occhi che guardano e che parlano! Si, avete capito bene: quegli occhi tondi che osservano e che all’istante giudicano se la visione è per lui positiva o negativa! Sono occhi furtivi, non contemplano ma osservano e fotografano e poi immediatamente giudicano!

Lui da giovane era allenato da due allenatrici argentine e si trasferì lì per crearsi tennista! Infatti in quel Futures di Fano mi ricordo che parlava spagnolo, in spagnolo si rivolgeva ai raccattapalle che non lo capivano e si arrabbiava un po’! Insomma un marchigiano che gioca in una città marchigiana come Fano e che parlava in spagnolo! Miracoli, già allora, della globalizzazione? Il viso è ben disegnato, il naso è perfetto e sottile, le guance sono lisce e magre e poi c’è la bocca dalla quale puoi aspettarti una maledizione o una benedizione improvvisa ma, se sei un osservatore, quello che ti sta per dire l’ha già manifestato negli occhi: quelli sono occhi che parlano, sono una lavagna scritta, la bocca traduce solo quelle sensazioni già espresse “in abbundantiam” con gli occhi! Mi ricordo che, sempre a Fano in quel torneo, dopo uno scambio lungo conclusosi in maniera sfortunata per lui, si girò con lo sguardo dietro di sè e lì c’era il raccattapalle che era mio figlio, allora poco più che bambino, che rimase incenerito dal suo sguardo luciferino e vendicativo! Io mi trovavo proprio lì, lo ricordo quell’attimo!

Il resto del corpo è lungo e sottile, le braccia e le gambe sono velocissime e quando gioca a tennis si vede che ha talento perché disegna un tennis che gli amatori vedono nel loro film dei sogni! I colpi sono molto essenziali e maschi! È capace di tutto, anche a rete gioca bene! Il servizio è un vantaggio e a fondo campo i due colpi si equivalgono, sono molto buoni! È divertente vederlo giocare il marchigiano che parla spagnolo! Trattasi di un tennis completo e moderno, vivace e veloce, da brividi!

Nonostante tutte le sfortune e gli infortuni ha voluto fare il tennista ma avrebbe potuto fare altro: ad esempio direttore di un centro estetico! Con lui alla reception le donne avrebbero fatto la fila per iscriversi! Avrebbe potuto fare il modello, sarebbe stato bello vederlo sfilare con quel suo sguardo che lì è obbligatorio che sia sorridente o quanto meno rilassatissimo! Sarebbe stato bello vederlo così quando lui non è così: a lui viene meglio la faccia del bel tenebroso o di quello con il viso tarato all’esecuzione di un’opera e non impegnato in una passeggiata, in una passerella di moda! Avrebbe potuto fare l’attore nelle parti del poliziotto buono con i buoni e cattivissimo con i malvagi! Non avrebbe potuto fare il pilota d’aerei: eppure quanto sarebbe stato bene con la divisa da comandante in blu notte con i polsini e il colletto di color oro! Ma non ce lo vedrei a guidare aerei magari con tratte Roma-New York, troppo lunghe è troppo noioso per lui, andrebbe a finire che atterrerebbe ai Caraibi, un posto che renderebbe perfino i suoi occhi mai sinistri e pure sorridenti e rilassati! Sarebbe adattissimo invece come pilota della pattuglia acrobatica tricolore, sarebbe capace di usare lì in quella circostanza l’aereo come una racchetta! Non potrebbe fare il vigile urbano: lui in mezzo alla strada in divisa e di bianco vestito, disponibile sarebbe investito da moltitudini di donne che lo vorrebbero sposare subito, magari anche in strada! Non lo immaginerei professore universitario: me lo immagino mentre spiega precetti di filosofia e l’ontologia dell’essere nonché la critica della ragione pura di Emanuel Kant sui banchi, studentesse innamorate ma non della filosofia, che lo adorano e che lo guardano lasciando orfani di parole i loro quaderni inutilmente aperti! Più aperti “tengono” i loro occhi davvero “accesi” verso il loro professore!

Ma fa il tennista, si diverte a farlo e gli piace davvero tanto se continua a giocare nonostante il fato non gli sia stato benevolo! Ma il talento e la passione possono vincere, vero Stefano? Che il futuro ti sia benevolo, Stefano e te lo augura un marchigiano come te!

Il prof. Giovanni Carnaroli

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