Quando inizia un Match di Tennis?

Pubblicato da Franco De Ambrogio


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Ciao amici tennisti! Avete letto gli articoli precedenti? Non solo i miei. No?!?

Allora non volete migliorare il vostro tennis, ditelo. Il tennis si migliora giocando con un buon maestro, con avversari del vostro livello, ma anche più deboli, contro il muro ed anche leggendo molto.

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Oggi darò risalto a cosa succede prima di una partita di torneo. Buona lettura. Se qualcuno al termine mi scrive un giudizio, anche se ho scritto delle asinate, mi fa piacere. Cercherò di migliorare.

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Il tennis è uno sport complicato da gestire per il nostro cervello.

La partita inizia prima di andare in campo. In torneo, quando sappiamo chi sarà il nostro avversario, sarebbe bene cominciare a concentrarsi su di lui prima del match se conosciamo il suo gioco.

Non deve essere un’ossessione che ci toglie il sonno ma, fare “mente locale” su quali possono essere i suoi punti deboli e quelli di forza, non guasterebbe. Se non lo conosciamo e abbiamo l’opportunità di andarlo a vedere giocare, sarebbe opportuno farlo.

Spesso, da fuori, si può incorrere nell’errore di valutazione: “ah, questo non lo vedo neanche” (errori che fanno soprattutto gli under). Nulla di più sbagliato! Lo hai visto giocare male perché il suo avversario era una “pippa” o perché stava giocando un primo turno ed era un po’ emozionato. Ci sono tante ragioni per le quali possiamo sbagliare il giudizio sul gioco del nostro futuro avversario. Guardatelo giocare e concentratevi sulla sua tecnica, non sulla resa. Quindi, regola importantissima, rispettare il giocatore che incontrerete e mai sottovalutatelo mai. Lo dico per esperienza personale.

Si può anche incappare nell’errore opposto, ossia, “mio Dio! E come faccio a battere questo fenomeno?”. Allora, siamo venuti a fare un torneo per incontrare tutti scarsi o per alzare il tiro e cercare di battere avversari più forti?

Bisogna pensare positivo e credere nelle proprie capacità. Quando si gioca contro un giocatore che gioca bene si gioca meglio. Psicologicamente giochiamo sciolti perché se perdiamo non dobbiamo vergognarci. Quindi liberare il braccio (senza fare i pazzi) e tenere testa a chiunque. Se, ad esempio, incontriamo un rematore facciamo quello che suggerisce Agassi: “Se incontro uno che corre molto…lo faccio correre”. Se troviamo un bombardiere, lasciamolo sfogare e mettiamoci in mente che, se non sbagliasse mai, non sarebbe nella classifica in cui si trova.

Un mio amico, maestro romano, mi suggeriva sempre: ” Tu faiela giocá che poi ci pensa lui a darte il punto”.

Ci chiama il direttore di gara, tocca a noi. Alcuni respiri profondi, dai all’avversario la mano e presentati se non lo si conosci. Bevi prima di entrare in campo. Scegli la racchetta con la quale decidi di giocare, magari sentendo la tensione delle corde.
Dai molta importanza al palleggio preliminare (ho scritto già un articolo su questo argomento). Se sei emozionato, canticchia qualcosa (canta che ti passa).

Cerca di sbagliare poco e prova tutti i colpi. Dai all’avversario un’immagine di sicurezza e serenità. Non arrabbiarti se non riesci a giocare bene i primi colpi, fa parte del gioco. La paura nei primi game è normale. Dopo poco deve prevalere la concentrazione. Se continui ad avere paura vuol dire che non sei concentrato. Trova degli espedienti per migliorare la tua concentrazione. Ad esempio, concentrati sulla palla, molti lo fanno.

Se usi questi accorgimenti, vedrai che, nel tempo, né trarrai dei vantaggi.
Try to do your best.

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