Salvador Navarro Racconta: Tre Anni con Flavia Pennetta

Pubblicato da Christian Perone


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Premessa

Da 15 anni collaboro all’organizzazione dell’INTERNATIONAL TENNIS SYMPOSIUM di Milano,  convegno sul tennis che quest’anno è giunto alla sua17^ edizione.

Ogni Simposio è dedicato ad un diverso tema riguardante il nostro amato sport; il tema di quest’anno era intitolato:”SVILUPPO E ALLENAMENTO DELLE CAPACITA’ COORDINATIVE“.

Come relatori vengono solitamente invitati alcuni tra i più autorevoli personaggi del mondo del tennis di oggi e di ieri, tra i quali abbiamo avuto l’onore di ospitare gente del calibro di Nick Bollettieri, Tony Nadal, Francesca Schiavone e Flavia Pennetta solo per fare alcuni nomi.

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Quest’anno si è presentata la possibilità di annoverare tra i nostri relatori il coach di FLAVIA PENNETTA, l’iberico SALVADOR NAVARRO, persona squisita e disponibile. Oltre ad essere stato egli stesso giocatore con un best ranking di 159 ATP, prima di Flavia aveva già avuto parecchie esperienze nel ruolo di coach con Juan Carlos Ferrero, Tommy Robredo, Pablo Andujar e Gulliermo Garcia-Lopez.

In questo articolo ho il piacere (oltre ad avere il suo personale permesso dato che gliel’ho chiesto) di riportare i concetti salienti e molto interessanti del suo intervento.

Come Scegliere di intraprendere una nuova Esperienza

Salvador, cominciando la relazione, ci ha innanzi tutto spiegato qual’ è il suo modo di valutare un nuovo progetto prima di sposarlo e farlo “suo”.

Egli analizza 7 aspetti:

  • Caratteristiche di gioco dell’atleta

Il tennis moderno di alto livello si basa su di un tipo di gioco prevalentemente d’attacco, aggressivo, e per fare ciò bisogna possedere una mentalità offensiva, dominante.

Flavia aveva un problema a riguardo, basava il suo gioco prevalentemente in difesa con un atteggiamento conservativo che, pur essendo andato bene fino a quel momento grazie all’ottimo lavoro del suo predecessore, per migliorare doveva cambiarlo. “Ho chiesto a Flavia di essere disponibile a cambiare punto di vista e cercare di diventare una giocatrice dominante”.

  • Capacita’ fisiche dell’Atleta

E’ fondamentale saper valutare le caratteristiche fisiche dell’atleta perchè in base al tipo di gioco che si richiede cambia anche la preparazione fisica. Ad esempio Gilles SIMON, francese top 15 ATP, è un tipo di giocatore con caratteristiche da conservatore e quindi deve correre molto durante i suoi match, e la preparazione fisica sarà organizzata in modo da esaltare le sue caratteristiche. Al contrario Milos RAONIC, canadese anch’egli top 15 ATP, è solito chiudere gli scambi entro 3/4 colpi, e ciò lo indirizza ad un allenamento basato di più sulla potenza.

Navarro ha ritenuto che Flavia potesse avere questa predisposizione fisica e quindi poter iniziare il cambiamento.

  • Situazione personale dell’Atleta

Bisogna stare molto attenti nell’analisi psicologica del nostro atleta. Si consiglia di valutare i problemi personali e di conoscere personalmente la famiglia, che è fondamentale per capire molto di più su chi si ha a che fare.

  • Situazione personale del Tecnico

Farsi da subito una domanda: “Si è disponibili a sacrificare la propria vita personale per un tempo indeterminato andando in giro per il mondo quasi tutto l’anno?”.

Questo lavoro può essere molto logorante e necessita di una grande motivazione per decidere di avventurarsi.

  • Motivazione personale del Tecnico

In questo caso la domanda che il tecnico si deve porre è: “Perchè facciamo questo lavoro?”…per soldi??..per ego??..o per conoscere il mondo o altro??

Salvador consiglia di essere sempre chiari e sinceri prima di tutto con sè stessi per non rischiare di ritrovarsi in situazioni indesiderate e quindi non poter dare tutta l’energia in quello che si sta facendo. Questo lavoro è molto impegnativo e richiede tanta energia, e se non viene data si rischia di recare danno all’atleta in primis e poi a noi stessi.

Capire bene quello che si andrà a fare!

  • Esperienza

Saper valutare il proprio grado di esperienza, non solo riguardo al tennis, e farne una base solida e sicura di partenza. Questo sarà sicuramente utile al progetto.

  • Saper fare un Progetto

Ultima ma forse più importante valutazione da fare è chiedersi dove si vuole arrivare, e vedere se si è in grado di organizzarsi per farlo.

L’Esperienza con Flavia Pennetta

I 2 protagonisti hanno iniziato a collaborare nell’aprile 2013, momento in cui Flavia aveva appena ripreso a competere dopo essere uscita da un infortunio, ma non vinceva ed aveva perso di fiducia. Naturalmente sono questi i momenti cui si è soliti pensare di cambiare guida tecnica,  ed infatti Flavia si rivolse a Salvador, coach già conosciuto dal momento che lei si allenava in Spagna da anni. Così presero accordi per un nuovo progetto insieme.

“Il tennis femminile a qualsiasi livello è molto più delicato da gestire dal punto di vista emotivo rispetto quello maschile nel quale ero abituato a stare. Flavia aveva 30 anni, quindi a fine carriera, ed era passata da 14 a 170 WTA oltre ad essere logora psicologicamente”.

“Flavia Pennetta era una giocatrice completa a tutto campo con un best ranking da 10 WTA in singolo e addirittura da numero 1 in doppio. Nonostante questi numeri ritenevo che avesse molti margini di miglioramento, soprattutto nella corsa sul dritto, nell’esecuzione del dritto stesso e nella forza del servizio che risentiva ancora dell’infotunio, e non ultimo sull’atteggiamento poco aggressivo”.

Con la nuova guida tecnica ci sono stati 2 momenti fondamentali da cui è ripartita la carriera di Flavia:

  • il passaggio del secondo turno a Wimbledon dovuto al Walk-Over della Azarenka, per poi battere al terzo turno la Cornet, andando così agli insperati ottavi di finale ed aggiudicandosi parecchi punti con i quali potè accedere ai tabelloni principali dei tornei americani.
  • Raggiungimento della semifinale agli US Open.

Questi sviluppi hanno ridato grande fiducia e grande voglia di allenarsi a Flavia, che già di per sè è di indole molto faticatrice, oltre che ad una grande tranquillità emotiva.

Flavia pur essendo “piccola” come giocatrice di tennis di vertice (regala 10 kg di peso alle top palyer), è dotata di grande forza esplosiva e di resistenza, ed era ancora al meglio della forma.

C’era un altro punto da rivedere nella sua organizzazione generale, cioè la gestione della stagione. Faceva troppi tornei (28/30 settimane l’anno), troppe partite, ed aveva poco tempo per allenarsi oltre che arrivava sempre stanca ai tornei importanti con tanto stress e dolori fisici. Quindi si è studiato un nuovo calendario basandosi su quello che facevano le giocatrici più forti, non più di 20 settimane l’anno di tornei. Questo tipo di approccio cambia anche la mentalità ad una giocatrice, perchè così facendo partecipa solo ai tornei più importanti dove si arriva più freschi e si è obbligati a fare il meglio.

Tutto ciò ha contribuito a ridarle prospettive da ventenne anche se di anni ne aveva 30, e l’ha portata a raggiungere i risultati che tutti sappiamo.

Ecco, questa è la storia degli ultimi 3 anni di carriera di Flavia Pennetta. Storia passata dal baratro dell’infortunio con discesa alla 170^ posizione WTA con pensieri di ritiro prematuro, all’apoteosi della storica vittoria di uno Slam. Questo è il bello dello sport e della vita!!!!

Grazie a tutti e alla prossima!

Christian

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